Come evitare le trappole del cervello

Il nostro cervello è una macchina meravigliosa, dalle infinite e non replicabili capacità (gli studiosi di intelligenza artificiale sanno quanto sia difficile replicare anche solo il movimento fisico necessario per “camminare” su due gambe!).

Tra le sue molteplici funzioni c’è anche quella del risparmio energetico e della ricerca delle scorciatoie, necessarie per funzionare meglio e con tempi sempre più ridotti. Ma molto spesso sono proprio le cosiddette “funzioni automatiche” a creare danni, a farci prendere decisioni sbagliate, ad influenzarci in modo nefasto quando dobbiamo convincerci o meno della bontà di un’idea.

Molti si appellano al concetto di “decisione istintiva”, ma più correttamente dovremmo invece immaginare una sorta di pilota automatico che, sulla base di vari parametri, inclusi quelli istintuali ma non solo quelli, prende il controllo del velivolo (cervello/persona) e lo porta ad “atterrare” (decidere) nel luogo percepito come più adatto alla situazione.

A chi non è mai capitato di trovarsi sulla strada dell’ufficio (magari quella percorsa tutte la mattine) perché essendo distratti da altri pensieri abbiamo lasciato che il pilota automatico decidesse senza controllo (andando dunque sulla strada più “battuta”)?

Questa è solo una delle situazioni meno deleterie; i danni di una decisione basata su reazioni automatiche erronee possono essere ben altri: si pensi alle errate decisioni di pancia che molti investitori prendono e che gli causano perdite per migliaia di euro!
A questo punto sorge spontanea la domanda: come possiamo evitare che il cervello, con i suoi automatismi, ci metta in condizione di “decidere” in modo inefficace?

Non è questa la sede per una disamina precisa e puntuale ma posso già darvi una risposta molto pragmatica, basata sulle recenti scoperte sul cervello della neonata, e già in via di affermazione, scienza denominata “neuroeconomia”.

Poiché il cervello automatico compie scelte senza la consapevolezza cosciente e in modo rapido, uno dei primi metodi per contrastare la sua velocità è quello di mettere un agente “rallentante”: il linguaggio consapevole.

Per tornare all’esempio della guida, invece di iniziare a guidare senza aver programmato tutto il percorso giusto, potreste provare a “dirvi”, dialogando dentro di voi, l’elenco delle tappe del percorso (i nomi delle vie, i punti di riferimento ecc.) passando solo dopo alla visualizzazione del percorso. Questo semplice stratagemma ridurrà di molto i rischi che il pilota automatico scelga al vostro posto: anzi sarà come aver riprogrammato il pilota automatico stesso!

Ovviamente la stessa cosa ed anzi con maggiori effetti potrà essere applicata a decisioni più pregnanti: attivare il dialogo interiore, porsi domande cui dare riposte compiute obbligherà le vostre funzioni cognitive più “evolute” ad entrare in campo, riducendo i rischi che dominino le “sensazioni di pancia”!
Buona… Decisione!

A cura di Stefano Santori
Autore di Neuroeconomia in Azione