Come far durare un’amicizia per sempre?

A dispetto delle esperienze personali e di ogni ragionevole considerazione, la maggior parte di noi vuole pensare che sia possibile: le amicizie eterne, quelle che durano tutta una vita, esistono. Mostrando così un desiderio profondo di stabilità, un bisogno di “per sempre” che può persino stupire.
In realtà, la lezione dei legami di amicizia che durano nel tempo si riassume in poche parole. Forse anche in una sola: comunicazione.

E’ infatti perché sanno parlarsi regolarmente, tranquillamente e senza recriminazioni, che alcune coppie di amici sanno annodare uno dopo l’altro anni di intesa e di armonia.
Questo perché l’amicizia non è riconducibile solo alla fortuna dell’incontro, bensì alla scelta ostinata e volontaria di vivere insieme un’avventura. Di trionfare (a volte non senza dolore) sugli ostacoli, di considerarli come nodi da sciogliere e non come conflitti da combattere.

Della simpatia reciproca e dell’affinità dei primi momenti, quasi tutti vorrebbero conservare l’idea che la vita del proprio legame di amicizia è fuori discussione. Ma dal momento in cui ci si è conosciuti, i nostri inconsci sono già all’opera: non siamo in due, mentre impariamo a conoscerci, bensì in quattro: tu, io, l’immagine che ho di te, l’immagine che tu hai di me.

E’ solo quando il legame si è consolidato che diventiamo in tre: tu, io e la nostra coppia. Com’è ovvio, dopo uno, cinque, dieci anni, gli equilibri si modificano.

Un certo numero di avvenimenti, felici o meno, avranno scompigliato la tela accuratamente tessuta. Il fidanzamento o il matrimonio di uno dei due amici, ad esempio, costituisce una prova importante. Lo stesso accade quando interviene un lutto, un trasloco, un cambiamento professionale importante: se non affrontati e vissuti in maniera adeguata, possono far vacillare l’asse di costruzione dell’amicizia stessa.

Sentirsi liberi di chiedere, donare, ricevere e rifiutare è alla base di un rapporto d’amicizia riuscito. Chiudersi in se stessi, al contrario, genera la sensazione di non essere capiti, di non essere riconosciuti per quello che si è, di non ricevere gratificazioni e di non instaurare uno scambio emozionale autentico.

Alla base di un’amicizia ci dev’essere inoltre una condivisione di valori, gusti, tempi, spazi e pensieri che va tenuta nel giusto equilibrio per evitare di creare discussioni e tensioni: l’atteggiamento più o meno disponibile, sia ad affrontare la quotidianità sia ad ascoltare l’altro, contribuisce molto alla buona riuscita del rapporto.

Non solo, ma una coppia di amici è anche un microcosmo della società. E’ bene dunque chiedersi se è fondamentale avere un amico per non rimanere soli o se, invece, è importante rimanere con l’amico che si è scelto.

In una scala di valori, bisogna capire quale sia la priorità che si attribuisce al proprio legame di amicizia: per alcuni questa è, infatti, secondaria rispetto ad altri impegni o relazioni.
E’ necessario allora scoprire se si investe troppo o troppo poco nello stare insieme.

Essere amici, insomma, non è sempre facile.
Bisogna voler bene all’altro e riuscire a creare un rapporto esclusivo: essere soddisfatti, prendersi cura a vicenda, dedicarsi tempo, rimanendo però se stessi… e tu, quale spazio dedichi al tuo legame d’amicizia per farlo durare il più a lungo possibile?

Sapresti tracciare un bilancio dei suoi punti di forza e delle sue debolezze? Soprattutto, saresti in grado di prendere la distanza necessaria per decidere con lucidità se continuare (o no) a frequentare il tuo amico?

A cura di Marina Roveda
Autore di Le Regole dell’Amicizia