Inception

Mi stavo chiedendo: qual'é lo scopo primario che un buon film deve assolvere?

Direi, primo fra tutti, l'intrattenimento. Secondariamente si puó menzionare la soddisfazione della curiositá, suscitata dal promo o proveniente dalla passione personale per il regista o l'attore preferito.

Ma cosa avviene se al termine del film entrambi questi scopi, magistralmente assolti per caritá, vengano totalmente surclassati da un nuovo scopo che nemmeno pensavi di avere, nel momento in cui ti recavi al cinema? Succede di venir colto da un sano e piacevole stupore che impegna le tue rotelline per le due ore del film.

Questa nuova sensazione la potrei paragonare alla soddisfazione dell'attenzione vigile che devi avere nella lettura di un libro di narrativa, nel quale certamente manca la passivita' dell'avere tutte le informazioni gia' costruite propria del film, e spetta pertanto all'immaginazione del fruitore l'assemblaggio e la costruzione del mondo circostante a partire dalla semplice parola scritta.

Un film che a mio parere e' stato all'altezza di coinvolgere lo spettatore attraverso un simile percorso condiviso e' il bellissimo "Inception" di Christopher Nolan, con protagonista il sempre piu' evoluto Leonardo Di Caprio che nella pellicola si dimostra piu' che all'altezza dei ruoli impegnativi e pro-stanislavskij che da molto va cercando e raggiunti a partire da Blood Diamonds fino al recente e mentalissimo Shutter Island.

Tornando ad Inception il film e' un'affascinante volo onirico dove il protagonista, una specie di ladro di sogni, e' in grado di carpire segreti dalle menti delle persone nei momenti nei quali sono piu' vulnerabili, il sogno.

Introducendosi in un'architettura prodotta dalle mente dei suoi "obiettivi" si trovera' presto a dover affrontare una sorta di scatole cinesi mentali nelle quali un sogno vivrá all'interno di un altro e di un altro ancora per culminare in un terreno dove chiaramente la distinzione tra sogno e realta' diventa cosi' fumosa da sparire del tutto.

A prescindere dalla trama del film che ritengo affascinante e coinvolgente, da segnalare e' soprattuto la metafora del sogno ad indicare la fuga dalla realta' alla quale spesso ci ritroviamo ad ammiccare e l'attaccamento ossessivo al passato che, per lo meno in sogno, funge da rifugio in una societa' cieca riguardo al futuro.

Un messaggio mirabile e' quello dell'importanza dell'eccellenza. Eccellenza in cio' che si fa e si sa al fine di poter essere inserito in un gruppo di pari, in grado di raggiungere qualunque traguardo.

Consigliatissimo.
A cura di Gianluca Mangiafico